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Ecco la risposta.

Prendiamo per esempio il Report Banca d'Italia 2010:

In Italia vivono 24 milioni di famiglie con 8640 mld€ di patrimonio netto, quindi senza mutui e prestiti, così suddivisi:

- 12 milioni di famiglie possiedono 860 mld€;

- 9 milioni e 600 mila famiglie possiedono 3880 mld€;

- 2 milioni e 400 mila famiglie possiedono 3900 mld€.

Di questi 8640 mld€, 5000 mld€ sono immobili, 3640 mld€ di capitali, questi ultimi a loro volta così divisi:

- 1500 mld€ in titoli (1/3 quote di max 50.000€, 1/3 quote di max 250.000€, il resto a salire);

- 1000 mld€ in depositi bancari e postali non parcheggiati per le necessità quotidiane.

Non si sà ancora molto sui conti esteri in Lussemburgo e Liechtenstein.

Senza considerare i normali fondi per mutui concessi dalle Banche nonchè le riserve auree.

La ricchezza per risollevare il Paese c'è, ma occorre la partecipazione di tutti.

Tale proposta, la si può applicare anche parzialmente, sempre però tendente al risanamento.

Il problema è che la classe politica e dirigente deve ammettere la realtà, ovvero che non stiamo facendo nessun progetto nazionale a lungo termine per risollevare il Paese ed invertire la logica del debito. Bisogna coinvolgere tutti per poter affrontare il prima possibile il problema e risollevare definitivamente il Paese, perchè: "il denaro deve diventare strumento per rendere la vita di tutti globalmente migliore" ed è "impensabile che al mondo d'oggi interi popoli o nazioni siano schiavi del debito." 


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"Con questa proposta, il denaro diventerà strumento per rendere la vita di tutti globalmente migliore."